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Guarda le melodie: Stai zitto e suona i successi

Il April 1, 2016


Il filmato di quella notte di aprile di cinque anni fa (che qui sembra e suona assolutamente incredibile) varrebbe da solo il prezzo del biglietto, ma Lovelace e Southern hanno aspirazioni più alte di un semplice film concerto. Intrecciando tre approcci separati al loro soggetto, riescono a presentare una contestualizzazione ben arrotondata di questo presumibile momento finale nella vita degli LCD Soundsystem. Otteniamo una dozzina di canzoni dall'ultimo spettacolo insieme a apparizioni a sorpresa di Arcade Fire e Reggie Watts, ma i cineasti seguono anche Murphy in città per la mattina del giorno dopo il culmine di quella esibizione. Essere dall'altra parte di qualcosa di grande e amato come la fine degli LCD Soundsystem è il tipo di pesantezza agrodolce che raramente si sperimenta nella vita reale, e quelle emozioni turbinanti sono comunicate con grazia in diverse scene. Dal ricevere le calorose e meritate congratulazioni dal manager della band, Keith Wood, al crollare in lacrime nello spazio ora inutile per le prove, al rovistare tra le polaroid vecchie di un decennio nei suoi uffici dell'etichetta discografica DFA, le montagne russe di realizzazioni sono in mostra in modi sia grandi che piccoli che riescono a rimanere impressi.

Mentre quel filmato del mattino dopo agisce come il cuore pulsante del film, e l'energia pulsante del filmato del concerto fornisce un impeto in avanti interstiziale, il cervello obiettivo di Shut Up and Play the Hits è rappresentato dalla lunga intervista tra Murphy e il saggista culturale pop Chuck Klosterman. Queste sequenze (che ricostruiscono, quasi parola per parola, un'intervista che Klosterman ha fatto a Murphy un anno prima) formano la struttura solida e ben organizzata attorno alla quale il resto del film è ancorato. Funzionalmente, è una sorta di "intervista come performance", ma le domande ben ponderate di Klosterman spingono Murphy verso argomenti come le accuse di pretenziosità ("Anche se leggi Gravity's Rainbow per pretenziosità, hai comunque letto Gravity's Rainbow"), i suoi sentimenti sulla fama percepita ("Non voglio essere una persona famosa"), e il motivo per cui ha deciso di appendere tutto dopo tre album ("La vita è una ragione importante").

È interessante rivedere questo film con la consapevolezza che James Murphy avrebbe poi rimesso insieme la band per affrontare il circuito dei festival estivi del 2016. Quando Klosterman gli chiede quale fosse il più grande fallimento della band, una settimana prima di quello spettacolo al Madison Square Garden, Murphy rivela una crepa abbastanza grande nella sua risoluzione quando confida che sciogliere la band troppo presto potrebbe essere quella cosa di cui si pentirà. Sebbene i concerti del fine settimana scorso al Webster Hall abbiano ufficialmente segnato la fine della pausa autoimposta di cinque anni degli LCD Soundsystem e abbia tolto un po' di mordente a Shut Up and Play the Hits, rimane comunque un incredibile documento di un ragazzo che lotta con la sua decisione di smettere di fare qualcosa che ama, per quanto momentaneo possa essere stato.

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Chris Lay

Chris Lay è uno scrittore freelance, archivista e commesso in un negozio di dischi che vive a Madison, WI. Il primo CD che ha comprato per sé è stata la colonna sonora di Dumb & Dumber quando aveva dodici anni, e da allora le cose sono solo migliorate.

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