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Fantomi Elettrici: La Migliore Musica Folk di Luglio, Recensita

Il July 27, 2016

di Adam Sharp

ElectricGhost

È luglio, il che significa che fa troppo caldo per quasi tutto. A parte la musica qui sotto, che è buona e ti conforterà durante questo infinito estivo. Forse ce la faremo, forse no - almeno avremo una buona colonna sonora.

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Love & HateMichael Kiwanuka
Tyler e Andrew ne hanno parlato nel podcast di VMP, ma questo nuovo album di Michael Kiwanuka è una cosa completamente avvincente. Gli artisti nel 2016 non lanciano un primo brano (e l'ultimo singolo prima dell'uscita di un album) che dura 10 minuti con un'introduzione di 5 minuti, che si trasforma da un vortice di archi, linee di chitarra wah-wah e quello che sembra un migliaio di persone che ‘ohh’-ano e ‘ahh’-ano in una ballata confessionale piuttosto rock, facendo in qualche modo sentire 10 minuti più vicini a 3 e mezzo.

Love & Hate è un passo avanti in ogni singolo modo rispetto all'album di debutto di Kiwanuka, Home Again, trovando Michael e la sua band sia allargare il proprio suono che fare una dichiarazione più coerente nel complesso (nota laterale: il lavoro di chitarra in questo album è ineccepibile), affrontando questioni come razza, amore e, beh, odio con un focus laser e una precisione tecnica. Kiwanuka è riuscito a sintetizzare tutte quelle influenze che le persone hanno attribuito al suo suono - Bill Withers, Terry Callier, Otis Redding e Bobby Womack, per citarne alcuni - e ha realizzato un disco che suona nostalgico, fresco, senza fretta e vitale. Questo è il suono di un cantautore che entra nel suo prime.


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The SaltPrairie Empire
The Salt è un disco pieno di brani lenti, pensati per quelle notti in cui inizi a scavare e sovranalizzare i momenti della tua vita che ti hanno portato a dove sei ora. È ampio e nostalgico, con la voce distintiva e incantevole di Brittain Ashford che fluttua sopra il suono lussureggiante e avvolgente dei Prairie Empire. Queste sono canzoni dolcemente malinconiche su cuori spezzati e connessioni mancate, del tipo che ti sorprendono e si fondono insieme e ti portano ad ascoltare il disco un paio di volte prima di rendertene conto. Stiamo entrando in quella parte brutale di una estate apparentemente infinita, e questo è il disco perfetto per accompagnarla.


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The King of Whys - Owen
Probabilmente è meglio dire subito questa cosa, perché colora tutto ciò che sento per Owen: in una vita precedente, ero un fan dell'emo che viveva nel Midwest, il che significa che ero, per necessità/fato/fortuna, un fan degli American Football, una band di Chicago che brillò rapidissima alla fine degli anni '90/primi anni '00. È anche il gruppo per cui Mike Kinsella, l'uomo dietro Owen, cantava come frontman. Tutto ciò per dire che ovviamente adoro questo nuovo album di Owen. Non è spesso che qualcuno realizza il proprio miglior album, completamente sviluppato, come nono disco, uno che arriva dopo più di 2 decenni di musica, uno che, per la prima volta, delega parte del lavoro ad altri, ma eccoci qui con The King of Whys. Le canzoni riescono a riempire il suono che il progetto ha affinato per così tanto tempo, ma lo fanno senza mai perdere quella sensazione intima che rende la sua scrittura così coinvolgente, Kinsella si lascia andare in poesie (e, a volte, con un pizzico di ironia) su amore, perdita e, cosa più interessante, sulle cicatrici lasciate da un padre alcolizzato. Non mi stancherò mai della voce di Mike Kinsella, né dei cambi di tempo che caratterizzano le sue canzoni, né del fatto che Owen continua a evolversi, migliorare e sorprendere.


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Mirage DreamsBreanna Barbara
Come sembra succedere ogni mese ultimamente, vado avanti e allargo un po' la definizione di 'folk' per adattarla a un disco che mi piace, in questo caso Mirage Dreams di Breanna Barbara. Un po' di blues, un po' di country, un po' di southern rock, un po' di questo, un po' di quello e un sacco di entusiasmante, Mirage Dreams è un album fenomenale, la voce potente e avvolgente di Barbara che porta tutto, da ballate suonate dolcemente a rock lenti e impetuosi fino a veri e propri pezzi infuocati di whiskey e sudore. A volte premi play su qualcosa senza sapere davvero cosa aspettarti e 11 canzoni procedono semplicemente a colpirti. Benvenuti in Mirage Dreams, ragazzi e ragazze.

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